Nokia sarà alla guida del progetto 6G Hexa-X sostenuto e finanziato dall’Unione Europea. Tale ruolo, avallato e approvato dai 25 partner che partecipano al progetto, rappresenta l’ennesimo riconoscimento del valore e delle competenze che l’azienda finlandese ancora vanta nel settore delle telecomunicazioni.
Per chi non lo sapesse, il progetto 6G Hexa-X unisce alcuni dei più importanti player del settore ICT a livello globale, tra cui Ericsson, TIM, Siemens e Intel, ed è nato per gettare le basi della futura rete 6G e stabilire scenari e standard di utilizzo nonché aree di interesse per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie sostenibili, efficienti e affidabili. Hexa-X è la prima iniziativa di ricerca ufficiale del settore ed è volta ad accelerare e promuovere la ricerca 6G e supportare la leadership europea nell’era del 6G.
Nota: nel consorzio 6G Hexa-X c’è anche l’Università di Pisa.
Con Nokia in testa, fa sapere l’azienda finlandese, il progetto Hexa-X punterà a collegare maggiormente il mondo digitale a quello fisico e umano attraverso le future tecnologie wireless evoluzione dell’odierno 5G : “le tecnologie wireless sono fondamentali per la società e l’economia di oggi e la loro importanza continuerà ad aumentare costantemente con il 5G e la sua evoluzione, consentendo nuovi ecosistemi e servizi“.
Nokia sarà dunque capoprogetto del processo congiunto di ricerca e pre-standardizzazione del 6G e attraverso questo comunicato stampa rende noto che gli ingegneri e i ricercatori dei Nokia Bell Labs sono già al lavoro per ricercare le tecnologie di base delle reti 6G. Nokia prevede che i sistemi 6G saranno lanciati entro il 2030, seguendo il tipico ciclo di 10 anni tra una generazione e l’altra.
Il progetto Hexa-X avrà ufficialmente inizio il 1 gennaio 2021 con una durata prevista di due anni e mezzo.
Nell’era del 6G, ha dichiarato Peter Vetter responsabile di Nokia Bell Labs, vedremo applicazioni che non solo connetteranno gli esseri umani con le macchine, ma anche con il mondo digitale. Queste connessioni potranno essere utilizzate per la prevenzione sanitaria o anche per creare una rete con un sesto senso capace di comprendere intuitivamente le nostre intenzioni, rendere più efficaci le nostre interazioni con il mondo fisico e anticipare le nostre esigenze per migliorare la produttività.
Oltre a Hexa-X, Nokia è attivamente coinvolta in altre iniziative di ricerca 6G europee tra cui 6Genesis, un programma nazionale 6G finanziato dall’Accademia di Finlandia e guidato dall’Università di Oulu e Horizon Europe Smart Networks and Services che mira a garantire la leadership europea per lo sviluppo e la distribuzione di tecnologie e servizi di rete di nuova generazione, accelerando al contempo la digitalizzazione dell’industria europea.
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Bene l’accordo sul 6G. Finalmente i colossi delle telecomunicazioni in Europa hanno capito che farsi la guerra tra loro non ha più senso, se si va in ordine sparso si fa la fine di Nokia che sul 5G era partita per prima restando poi indietro, e meno male che è arrivato il ban di Trump ai cinesi a dargli respiro. Ora manca un pezzo secondo me essenziale, un ritorno importante nel settore della telefonia mobile, perché la partita si gioca anche lì. I cinesi hanno in mano una grossa fetta del mercato, un’altra buona fetta i coreani, ma anche gli Americani ci sono eccome con Apple e gli IPhone, oltre ad avere in mano i due sistemi operativi più diffusi. Gli europei hanno buttato alle ortiche Symbian e sono quasi spariti dal mercato dei dispositivi, tranne un timido tentativo di Nokia di provare a fare qualcosa tramite HMD. Si può fare di più. Un Europa che sul punto la pensa come Nadella non mi piace…
Il progetto del 6g è solo l’inizio di un cammino che ci coinvolgerà tutti per almeno i prossimi dieci anni. Però adesso stiamo muovendo i primi passi sul 5g ancora in fase embrionale soprattutto qui in Italia dove mancano strutture e attori preparati a fare il grande salto come spesso capita da noi dove si parla tanto ma si concretizza poco. Anche i telefoni già pronti sono pochissimi e comunque non ancora pienamente compatibili a sfruttare appieno le frequenze giuste. Insomma come a due amanti direi se son rose fioriranno.