Noi appassionati del brand Nokia conosciamo bene il suo valore e ne siamo quasi gelosi. Per questo motivo sapere che attualmente è in licenza ad una realtà terza rispetto alla vera Nokia, ormai focalizzata interamente sul business delle reti mobili di nuova generazione, crea in noi qualche timore che tale licenza possa essere semplicemente sfruttata dal reparto marketing di turno, al fine di vendere molti dispositivi con uno sforzo ridotto in termini commerciali.
Di sicuro, tanto per fare un esempio, non vorremmo accadesse di nuovo ciò che è avvenuto con Windows Phone, una vicenda che ha indubbiamente fatto emergere il valore e l’importanza di Nokia: per chi non lo sapesse, infatti, grazie alla partnership che Microsoft riuscì a siglare con il colosso finlandese nel lontano Febbraio 2011, la piattaforma andò incontro ad un rinnovato interesse da parte del pubblico e ciò contribuì a mantenere in vita il progetto sino al tragico epilogo, che comunque è avvenuto con l’avvento di Windows 10 e che nelle intenzioni della nuova dirigenza di Microsoft mira a riconquistare la fiducia dell’utenza PC.
Simile sorte, a percorso invertito stavolta, sembra essere toccata ad Android One, progetto lanciato da Google ormai diversi anni fa, che ha già conosciuto due fasi contrapposte.
Durante la “Phase 1” del progetto, il colosso di Mountain View cercò di fornire agli OEM di piccolo peso, un software pensato per aggredire i Paesi in via di sviluppo, nei quali la maggior parte delle vendite si registrano nella fascia bassa del mercato. Dal canto loro gli OEM non videro di buon occhio tale progetto che non consentiva personalizzazioni e creava sopratutto problemi in termini di profittabilità e ciò disincentiva ulteriormente l’adesione di nuovi partner al programma.
Imparata la lezione per via del completo fallimento di questa fase, nel 2017 Google insieme ad alcuni partner di maggior spessore, tra cui HMD Global, ha rilanciato il progetto in quella che potremmo definire la “Phase 2” di Android One, concentrandosi questa volta su dispositivi di fascia media e medio/alta del mercato.
La mancanza di personalizzazioni, in questa categoria, è considerata un valore aggiunto perché velocizza il processo di rilascio di nuovi aggiornamenti da parte del produttore, offrendo agli utenti un’esperienza Android pura, sicura e “Up to Date”, ossia il più aggiornata possibile.
Stabilita la nuova rotta, nel 2018, Google e HMD Global hanno siglato ufficialmente una partnership che ha portato Android One su diversi dispositivi a marchio Nokia, come il Nokia 7 Plus, il Nokia 8 Sirocco Edition e il Nokia 6 per citare quelli più conosciuti. La crescita trimestrale registrata dall’azienda finlandese, e rilevata da StrategyAnalytics, a seguito del lancio di questi dispositivi Android One, può definirsi solida ed è stata resa possibile grazie ad un portfolio che copre diversi price points ma anche alla forte brand equity posseduta da Nokia in alcune regioni (e che noi conosciamo molto bene) e ad una supply chain globale.
Detto in parole più semplici, HMD Global, con il brand Nokia, è attualmente il più grande OEM nel segmento Android One e la velocità con cui i dispositivi ricevono gli aggiornamenti fa aumentare sempre di più il valore percepito presso il pubblico, legittimando Nokia presso la Community del robottino verde, da tempo ormai divisa tra Samsung e Huawei che ancora non sono della partita.
Questo è un buon segnale per noi utenti fedeli al brand Nokia, che ci spinge ad avere maggior fiducia nelle scelte compiute dal management di HMD Global, un’azienda il cui cammino è iniziato da poco ma che sta dimostrando di saper cogliere le opportunità che il mercato offre. Una capacità che, ahinoi, è mancata alla prima Nokia e forse anche nella vecchia dirigenza Microsoft.
Ma chi sono gli altri OEM? A far crescere il progetto Android One durante questo 2018 ha contribuito anche Xiaomi e di recente si sono aggiunti altri produttori tra cui Motorola e LG che negli ultimi tempi hanno faticato a rendere profittevole la propria divisione smartphone. Ci aspettiamo un 2019 dove gran parte dei dispositivi appartenenti alla fascia premium del mercato vanterà il supporto ad Android One!
Piccola divagazione: se realmente il Nokia 9 dovesse essere stato posticipato, non disperate! HMD attualmente ha il compito di rivitalizzare il brand Nokia e forse è meglio che non commetta passi falsi (l’esperienza Microsoft insegna). Ulteriori partnership con Google sono probabilmente più importanti del lancio di un nuovo dispositivo che tra qualche mese, in ogni caso, dimenticheremo. 😉
Tutto giusto, ma presentare un’altra volta in ritardo un top di gamma con il processore dell’anno precedente non sarebbe una buona mossa. Certi influenti recensori non aspettano altro per stroncarlo.
@alex930 Sono d’accordo. Sono come avvoltoi. E pensare che ai tempi anche i prodotti meno riusciti erano ben visti.
Condivisibile il tuo punto di vista, ma ritengo che Android One possa giustificare il rilascio con procio datato. Poi se da Nokia ci aspettiamo vendite paragonabili al Note 9 o Huawei P in 2 anni, il problema non è di HMD. Gli occhi, inoltre, saranno puntato sul comparto imaging e il marchio Pureview insieme ad un camera grip può fare la differenza per l’utenza cui Nokia ambisce. Avere l’ultimo processore da questo punto di vista è solo un contorno. Molto meglio avere hardware ottimizzato.
@Dario Ma io sono d’accordo con te, tanto è vero che ho il Nokia 8 Sirocco col processore 2017 e mi trovo alla grande 😉
Però è certo che molti recensori metteranno in primo piano un SoC “vecchio che non giustifica il prezzo”: è una leggerezza che HMD non può permettersi un’altra volta, alcuni di questi riescono a influenzare facilmente i loro numerosi supporter non pensanti.
c’hai ragione anche tu 😉
Però chi insegue non ha molte chance e lo scontro frontale è un rischio non alla portata di tutti. Poi chiaro che da Nokia ci si aspetta di più, ma solo perchè siamo nel mondo Android. La vecchia Nokia che comunque arrivò a monopolizzare il mercato non correva dietro all’ultimo procio. Magari questa idea permane ancora in HMD ed è un idea che asseconda finchè puntano su design differenti