Google ha annunciato “Subscribe with Google”, una nuova iniziativa che permetterà a tutti gli utenti Google di abbonarsi ai più popolari siti di notizie che forniscono contenuti premium a pagamento utilizzando il proprio account Google.
Dunque niente più nuove registrazioni, generazione di password e altre macchinose procedure, per sottoscrivere un nuovo abbonamento ad un quotidiano, un mensile o altro periodico di notizie: basterà utilizzare il proprio account Google e attivare il pagamento periodico attraverso la carta di credito associata (o altro metodo di pagamento preventivamente impostato).
All’inizio gli abbonamenti sottoscrivibili con il Google account saranno possibili per un numero limitato di testate giornalistiche tra cui Le Figaro, the Financial Times, La Nación, The New York Times, Le Parisien, Reforma e The Washington Post. Per noi utenti italiani ci sarà La Repubblica ma prossimamente, promette Big G, nuovi editori saranno aggiunti e vista la comodità e la praticità offerta è plausibile pensare che saranno in tanti ad aderire.
Il sito web di La Repubblica offre già da qualche tempo l’obbligo di sottoscrivere un abbonamento per poter leggere determinate notizie e visualizzare contenuti premium. Sicuramente questa nuova possibilità garantirà all’editore nuovi abbonati e lettori vista la semplicità e l’immediatezza che offre.
Ottima iniziativa, tutto dipende da quanto costerà fare l’abbonamento ai giornali e per quanti giorni.
Un altro metodo per consentire alla grande G di tracciare i nostri interessi. Meditate gente, meditate.
@Gabriele mi sa che allora dovranno cambiare gli algoritmi perché mi vengono proposte sempre cure dimagranti e, con tutta sincerità, non ne ho proprio bisogno (se non voglio sparire dalla faccia della terra). Scherzi a parte, ormai la maggior parte delle grandi aziende tracciano i nostri interessi, non solo Google…
Dato il crollo del cartaceo, La Repubblica (particolarmente colpita) è costretta a tentare nuove vie per restare a galla. I precedenti però, vedi Corriere della Sera, non sembrano incoraggianti.