Il processo di convergenza e quindi di integrazione sembra non aver mai fine! Se fino a qualche anno fa restavamo stupiti dalle carte di credito che hanno permesso di portarsi appresso tutto il proprio stipendio ‘all’interno’ di una sottile tessera elettronica, il prossimo passaggio potrebbe essere quello che fa sparire queste carte in favore del telefono cellulare.
La tecnologia che ci permetterà di fare ciò si chiama Near Field Communication (NFC) che consiste in un sistema di comunicazione tra due chip, un pò come il Bluetooth. La sostanziale differenza stà nel fatto che il Bluetooth è utilizzato per scambiare file, l’NFC permetterà anche transazioni e acquisti, con molta semplicità e praticità.
Le aziende che hanno aderito al progetto sono tante, tra le quali Nokia che è una delle promotrici di questa tecnologia. L’NFC è già presente in alcuni cellulari Nokia Serie 40 immessi nel mercato diversi anni fa: il 6131 e il 6212 Classic). L’ultimo è il Nokia C7-00.
Avendo optato per una partnership esterna per il sistema operativo dei propri futuri smartphone, restava da capire se Microsoft avrebbe assecondato il progetto. La conferma del supporto delle tecnologie NFC, da parte di Windows Phone, è giunta da pochi giorni e si vocifera che arriverà presto, forse con la prima major release denominata Mango, che in questo modo allungherebbe di molto la lista delle nuove feature.
Un altro passo per il controllo totale delle masse attraverso un unico dispositivo
Tanto ci controllano comunque!
Era venuta anche a me questa idea ma non essendo dell’ ambiente ho sperato che qualcuno la sviluppasse…
é geniale niente più carte che si smagnetizzano o che si rompono e ti piantano in asso.
Senza uscire di casa con il portafoglio imbottito tra bancomat, carta prepagata, e carte di credito per i diversi usi e magari una foglia di lattuga e farcito di mostarda 😉
Bisognerebbe secondo me abbassare le tasse sui pagamenti elettronici visto che oramai è tutto informatizzato…
esempio:
io all’ estero pago una commissione di €1,50 (al supermercato) al bancomat varia co tariffe più alte.
ma se invece addebitassero ome un clik pubblicitario sul web o quanto lo streaming musicale € 0,0001 o meno, come pagano me che sono musicista per l’ascolto di una traccia e quì evidenzio la differenza che per una semplice sottrazione le banche prendono moooolti soldi invece un artista che a sudato e patito per comporre musica e chi è del ramo può capire visto la situazione discografica attuale.
ma sarebbe favoloso se fosse gratuito visto il potere che le banche hanno già..
P.S. sarebbe bello che esistesse una struttura fidata e sicura magari pubblica (una sorta di sindacato delle idee) in grado di unire competenze tra tecnici ed affini in modo da sviluppare idee di persone come me che non hanno competenze tecniche e burocratiche.